E'
la domanda del millennio: qual è il senso della vita?
E
almeno una volta al giorno ci poniamo questa domanda, che essa sorga spontanea
o che si trovi il tempo di porcela. Le risposte? Un miliardo forse; tutte
plausibili ma anche no.
Ma
la vita HA un senso?
Veniamo
al mondo senza che nessuno ci chieda se davvero vogliamo venirci. Sì, perché
quando accade noi siamo piccolissimi, totalmente indifesi, non in grado di
intendere e volere, quindi non capaci di controbattere ed esprimere il nostro
eventuale dissenso all'iniziativa che, ovviamente non parte da noi, ma da noi
viene supinamente accettata senza la minima possibilità di opporci.
Cresciamo
- se siamo fortunati, in buone famiglie ,- ma non ci impieghiamo molto tempo a scoprire
che stare al mondo è maledettamente duro, cosa di cui non ne siamo stati
informati, ma andiamo avanti lo stesso.
Ed
è qui che si concentra l'interrogativo inquietante però è sempre qui che,
strano a dirsi, possiamo trovare la risposta fondamentale.
Fermiamoci
un attimo ed esaminiamo la nostra esistenza con calma e spirito analitico.
Non
ce ne rendiamo mai del tutto conto, eppure, anche quando crediamo di avere il
mondo in mano e di poter decidere al cento per cento il nostro cammino, ci
troviamo invece a percorrere un sentiero quasi obbligato.
"Cosa
vuoi fare da grande?" ci viene chiesto da familiari, amici, amici di
familiari e familiari di amici. Le nostre scelte per il futuro vengono spesso
influenzate da ciò che in cui ci imbattiamo all'esterno: il mondo reale e
quello virtuale, ancor più incisivo ed invadente, che ci conduce, agendo
sull'inconscio con insidiosi e perniciosi messaggi subliminali, per una strada
che deve portarci verso un obiettivo ed un luogo che noi crediamo sempre essere
stabilito da noi quando, al contrario, è già stato fissato non necessariamente
da qualcuno.
Ma
è per tutti così?
Teoricamente
sì, però si può rimediare.
Se
vogliamo, e se riusciamo a svegliarci dal sortilegio lanciato da ignoti sugli
esseri umani, possiamo sempre prendere in mano le redini della nostra vita e
condurre il cavallo dove piace a noi, a costo di scelte, non di rado
discutibili.
Torniamo
al senso della vita.
Ha
senso vivere una brutta vita?
No,
ma la si vive ugualmente, sperando in miglioramenti che spesso non arrivano
mai, e questa specie di fatalismo mutua dal condizionamento, anche questo
inconscio, derivante dall'educazione religiosa che dilaga fra l'umanità dotata
di fede, non sempre per reale convinzione, bensì per una specie di becero
automatismo.
"Se
soffri in vita, vai di sicuro in paradiso dove starai bene per l'eternità"
questo, più o meno è il "mantra" che sentiamo come scusante di
conforto per tutte le traversie che incontriamo sulla strada della nostra
esistenza. Gli Indiani ne hanno fatto una filosofia. Se in una delle tante vite
te la sei spassata, nella successiva, farai la fame sul marciapiedi di una via
di Calcutta. E nessuno protesta. Ma per
loro è così da millenni ... da sempre!
In
Occidente è diverso, tuttavia, la differenza non è poi enorme come sembra.
Il
concetto è comunque questo: se in vita triboli, alla fine avrai il premio, la
medaglia di martire e godrai una vita eterna felice.
Neanche
per sogno!
L'unica
certezza è il riposo eterno. Il resto è avvolto nel mistero. O forse non c'è
proprio. Ma se così fosse, andrebbe bene ugualmente. Una volta giunti al
traguardo, gli occhi si chiudono e le funzioni vitali cessano, insieme con
tutte le tribolazioni possibili ed immaginabili sopportate in vita. Anche
questo è Paradiso.
Ciò
che è importante però, è cosa accade prima.
Il
senso della vita.
Poniamoci
questa domanda specifica, scrollandoci di dosso gli orpelli religiosi o,
comunque moralistici: che senso ha vivere male, se ti càpita di esserci
costretto, per di più, con la prospettiva di una totale assenza di chances che
ti concedano di apportare miglioramenti alla tua esistenza?
Ecco...
il senso della vita è questo o, almeno, credo sia questo.
La
vita ha un senso se è una buona vita. Non dico bella, ma buona. Se contiene
quello che desideri, che ti rende felice ed appagato, che ti permette di
raggiungere e ottenere benessere materiale e morale, non dimenticando, in ogni
caso, il tuo prossimo.
Se
lo vuoi, devi cercarlo e trovarlo? Sì, vero, ma vale la pena.