I
ricordi si perdono nel tempo, tuttavia non si sono offuscati del tutto tanto da
cancellare alcune vecchie buone abitudini. E certi alieni si distinguono
proprio per queste ultime: educazione e discrezione.
Ma
cominciamo dall'inizio e andiamo per ordine.
Sappiamo
che alcuni terrestri sono dotati di talenti, (il che li tramuta in alieni per
il non eccessivo numero delle loro presenze sul pianeta. Quelli veri!): per la
musica, pittura, scrittura e altre specialità morali, e li usano per diletto,
ma alcuni anche per procurarsi introiti economici che consentono loro di poter
vivere, talvolta senza troppi sacrifici. E c'è qualcuno che ci riesce poiché,
evidentemente, il suo talento è così marcato e visibile da suscitare interesse
e curiosità presso gli altri, soprattutto chi potrebbe fornire a questi alieni
fortunati l'opportunità di trasformare il talento in guadagno. Ora, di solito i
"geni" in qualunque disciplina hanno la prerogativa di essere un pò
schivi e di non amare troppo essere sbattuti alla ribalta, sotto i riflettori
dello show business. Almeno una volta! Qualche tempo fa!
Adesso
chi dipinge quadri, chi scrive romanzi o saggi, chi compone musica, chiunque
sia consapevole di possedere un talento - spesso per sentito dire da coloro che
si sperticano in lodi con secondi fini, - supportato dai vari mass media che,
senza dubbio, si dimostrano alleati preziosi, sbatte in prima pagina il frutto
del suo talento proponendolo e riproponendolo finché non vede gli utenti dei mass
media affannarsi a cercarlo per non sentire più lo strombazzamento dell'oggetto
in questione. In altre parole povere, si serve della grancassa pubblicitaria
per diffondere il suo verbo, la sua tela, le sue note e spreme il servizio fino
all'osso per far conoscere a tutti il risultato della sua fatica.
Giusto.
Ma occhio a non esagerare.
Torno
ai ricordi.
Anni
fa, - 30? - in giro per le strade d'Italia (io lo vidi a Roma), un giorno cominciarono
a comparire dei cartelloni con una specie di stemma che riproduceva l'immagine
stilizzata di un drago sorridente. Lo guardai e mi chiesi cosa significasse.
I
cartelloni rimasero sulle strade per circa un anno fino ad una sera in cui, su
quello che all'epoca si chiamava primo canale della Rai, non partì il trailer
di uno sceneggiato che sarebbe andato in onda di lì a poche settimane. Lo
sceneggiato era il Marco Polo e la Dragonda era, appunto, la "sirena"
che per mesi aveva fatto impazzire gli Italiani i quali, come me, si erano
chiesti cosa fosse e a cosa fosse riferito.
Ecco! Il bello del mistero, della suspense, dell'intrigante
messaggio in "codice" per annunciare un evento che racchiude in sé il
lavoro di un manipolo di persone indubbiamente talentuose le quali hanno saputo
ricreare e raccontarci una storia per immagini.
Tutto
ciò che ho detto finora, forse non c'entra molto con l'educazione e la
discrezione, ma il proporre il proprio pensiero e la propria esistenza con
tutto ciò che si è capaci di fare, avvicinando il prossimo stuzzicando la sua curiosità,
secondo me è il massimo della classe che un essere umano possa esibire.
A
buon intenditor, il silenzio!!
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