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domenica 3 novembre 2013

Possiamo dire realmente quello che ci passa per la testa?




Uno dei fondamentali articoli della Costituzione ci garantisce libertà di parola, pensiero e associazione.
Fermiamoci alla libertà di parola e pensiero. Esiste davvero? 
Sulla carta, effettivamente si.
Dopo la proclamazione della repubblica e della democrazia, in Italia nessuno - almeno in via ufficiale - è più finito dietro le sbarre per essersi espresso liberamente, - a parte qualcuno che lo ha fatto riferendosi a qualcun altro, chiamandolo col suo vero nome ed esternando pubblicamente ciò che pensava di lui o di lei, commettendo in questo modo quel che viene definito reato di diffamazione, ma questo è un altro discorso; - in realtà le cose sono un pò diverse.
Alt! Un momento! Tranquilli! Non sto dicendo che questa garanzia abbia cessato di esistere per decreto, ma più semplicemente che nella vita pratica non sempre si può dar libero sfogo ai propri pensieri anche quando questi possono ritenersi giusti e coincidenti con la realtà di certi fatti, e questo non avviene per legge bensì per...buona creanza. Ed è proprio l'ultima che ci rovina.
Ditemi un pò, signori/e: in questi ultimi tempi, guardandoci in giro, non notiamo un vertiginoso aumento della suscettibilità del nostro prossimo? Non ci troviamo spesso a preferire di rimanere in silenzio piuttosto che esprimere un'opinione o un giudizio anche quando questo non è totalmente negativo? Una risposta è si in quanto ormai siamo terrorizzati all'idea di ferire i sentimenti altrui; l'altra è no e la verità è diversa. Abbiamo paura di perdere le relazioni umane. Abbiamo paura di non essere ricambiati all'occorrenza; abbiamo paura di rimanere soli e non vogliamo ammetterlo. E così mentiamo, primi fra tutti a noi stessi, soffocando il nostro istinto e soffocando la nostra vera identità la quale, se potesse uscire come mamma l' ha fatta, avrebbe la forza dirompente di un vulcano più distruttivo del Krakatoa che due secoli fa demolì un intero arcipelago. Ma non possiamo dire sempre tutto ciò che pensiamo realmente in nome del quieto vivere, dei rapporti col prossimo, della pace e dell'ipocrisia, unico vero ruler del mondo, che ci strappa sorrisi a forza costringendoci a mandar giù rospi della dimensione di un T-Rex e a negare l'evidenza di fatti e situazioni chiari come il sole.

L'elenco dei casi in cui l'ipocrisia è vincitrice assoluta è molto lungo e difficile da srotolare, ma non impossibile da citare. 
Al prossimo post, forse. 
Vi tengo sulle spine. ;)

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