Translate

domenica 4 agosto 2013

Alieni a scuola



Questo post vuole essere, in un certo modo, una mia risposta ideale al post della mia cara amica Angela la quale, nel suo blog, ha parlato di riforma scolastica versione 2013 che vedrebbe l'introduzione di nuove materie rientranti nell'ambito umano-sociale (educazione al sentimento, al rispetto del prossimo, animali...)
Ottime idee, ma la vera riforma sta altrove. Perché il titolo di questo post è "Alieni a scuola"? Perché è proprio nella scuola che si avverte maggiormente la presenza di esseri completamente fuori dal mondo, i quali non hanno la minima idea di come questa istituzione dovrebbe essere rinnovata dalle fondamenta a cominciare dalle elementari per finire all'università.
A questo proposito racconto un aneddoto che riguarda un episodio divertente riferitomi da un giovane conosciuto anni fa. Il giovane in questione era uno studente niente meno del prestigioso Istituto Enrico Fermi, prossimo (allora) perito elettronico, che venne da me per una raddrizzata in inglese, materia con la quale non andava molto d'accordo (sono in molti ad avere rapporti conflittuali di amore/odio con questa lingua che sembra facile, ma non lo è per niente). Il ragazzo mi parlò della sua insegnante d'inglese la quale, nominata di fresco alla cattedra dell'istituto per impartire le nozioni della lingua agli studenti, confessò candidamente, ma con in mano una tazzina piena di cenere da cospargersi sul capo, che lei aveva frequentato il Liceo Classico, - dunque, per cinque anni aveva studiato greco, latino e filosofia, lasciando per giunta l'Inglese al 5o ginnasio - si era poi iscritta alla Facoltà di Lingue e Letterature Moderne alla Sapienza, continuando a studiare letteratura Italiana, Latina, Inglese, Francese e non so di quale altra lingua, aveva conseguito brillantemente la laurea, aveva sostenuto gli esami di abilitazione per entrare nell'insegnamento, ma non aveva mai visto un computer nella sua vita e tanto meno conosceva l'Inglese informatico/elettronico (una lingua a sé con vocabolario dedicato) che avrebbe dovuto insegnare a studenti, addirittura del triennio di periti elettronici.
La gentile signora strinse un patto con gli studenti: lei avrebbe insegnato loro inglese, e gli studenti le avrebbero fornito nozioni di elettronica/informatica. 
Devo andare avanti?
Questo episodio risale ad una ventina di anni fa; ora alcune cose sono cambiate, per fortuna, ma non tutte. L'uso dei mezzi informatici si è diffuso abbastanza e oggi anche un filosofo è in grado di digitare i suoi pensieri sulla tastiera del suo notebook o, addirittura del suo tablet e condividerli con il resto del mondo, tuttavia, il progresso raggiunto nel campo informatico è quasi esclusivo merito proprio degli utenti di tali strumenti che, spinti da entusiasmo e necessità, hanno imparato ad adoperarli da soli o frequentando corsi privati, spesso piuttosto costosi. Non è da molto che la scuola ha introdotto l'apprendimento dell'utilizzo del computer, ma il punto non è neanche questo.  Continuo a chiedermi, nonostante tutto, perché la scuola sembri sempre tanto lontana dal mondo circostante. E' vero che, purtroppo, ad essa sono riservate le briciole di varie finanziarie costantemente in rosso - assieme alla sanità - ma non è soltanto una questione di soldi.
Continua......



Nessun commento:

Posta un commento