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lunedì 1 giugno 2020

COVID, 5G ed altro


AVVISO: non mi dilungherò nei dettagli.
Li conosciamo già. E comunque si trovano in rete.

La pandemia COVID sta scemando, così almeno sembra. Quanto meno i provvedimenti presi in alto loco per contrastarla hanno le maglie più lente se viene considerato anche il libero arbitrio che un certo numero di individui ha praticato continuando a vivere come prima, prendendosi tutte le libertà alla faccia del rischio di contagio.

Morale della favola: malgrado tutto, pare che il peggio sia passato. La parola d'ordine è sempre: non abbassare la guardia, ma la clausura totale, imposta nei mesi di marzo e aprile, è alle spalle.

Però, i provvedimenti anti-epidemia hanno provocato pesanti ripercussioni specie nel campo economico. Due mesi di chiusura totale di tutti gli esercizi commerciali, e non, hanno avuto come conseguenza l'aggravamento massiccio di una situazione economica già precaria, causando la discesa in picchiata del PIL e parenti stretti, depauperando le tasche degli italiani che vivevano con le entrate del loro lavoro. 
In sintesi: è piovuto sul bagnato.

Negozianti e professionisti hanno intravisto lo spettro della fame. Il Governo è corso ai ripari come ha potuto, ma molti esponenti delle due categorie sopra citate hanno annunciato di non essere più in grado di riaprire le loro attività, dunque, allo stato attuale dei fatti, alla pandemia di COVID potrebbe seguire una non meno drammatica epidemia di suicidi ai quali arriverà chi ha perso tanto, o tutto, e non vede il futuro di una ripresa. Ma questa ripresa, o una ripresa, ci sarà davvero?


Nel mentre, è scoppiato il fenomeno dello SMART WORKING, traduzione non esatta (Smart, in inglese, vuol dire intelligente, furbo, non, lontano) del lavoro a distanza, realtà esistente in diversi Paesi del globo, sempre osteggiata in Italia, chissà perché. Ed è stata un'esplosione di video-conferenze e webinars (seminari nel web), nonché esperimenti di didattica in remoto nelle scuole, chiuse per COVID, in cui insegnanti ed alunni si sono trovati faccia a faccia, ma separati dai dispositivi tecnologici, ad impartire nozioni i primi, ed apprendere, i secondi. 
Com'è andata? 
L'entusiasmo non è alle stelle. Perché? Perché, forse, tali esperimenti avrebbero dovuto essere condotti parecchio tempo prima, ma non è successo sempre a causa della poca fiducia nel progresso che gli Italiani hanno sempre dimostrato.  

E ancora.  

In alcuni settori produttivi, specie quello commerciale, lo Smart Working  non necessita di molto personale, ergo, questa modalità potrebbe provocare contrazioni nel posti di lavoro,  la qual cosa, in termini semplici, significa ulteriore disoccupazione.

Abbiamo assistito ad un fiorire di corsi online, più o meno improvvisati, sul modo migliore e veloce per incrementare il guadagno vendendo la merce, che prima era in negozio, in rete, ma chi compra se la gente non ha più denaro, uscito dalle casse domestiche per campare durante il periodo di segregazione in casa per epidemia?


Intanto, un' altra minaccia incombe sull' umanità: la 5G, ovvero: tecnologia di 5a Generazione.

Cos'è? E' un sistema di trasmissione dati che viene applicato alla comunicazione - nello specifico, alla telefonia mobile - rendendola più veloce ma, a quanto pare, più pericolosa per la salute dell' Uomo, avvolgendolo in una rete fitta ed invisibile di onde elettromagnetiche che, a lunga esposizione andare, potrebbe incidere negativamente addirittura sul DNA. Qualcuno ha incolpato tale sistema di essere perfino divulgatore del Corona Virus, ma sembra non sia proprio  così. 
Però non siamo lontani da questa ipotesi. 

Da studi compiuti ad opera di medici, e scienziati in genere, risulta che gli effetti negativi di una prolungata esposizione alla 5G potrebbero indebolire le difese immunitarie dell'organismo umano rendendolo più vulnerabile alle malattie.
Ma a cosa serve, con esattezza, e a chi servirà la 5G?

In breve, con la 5G sarà possibile scaricare intere cineteche in pochi secondi, controllare col telefono tutto ciò che abbiamo a casa, tipo gli elettrodomestici, dovunque siamo, anche dall'altro capo del mondo. Se ci troviamo in Australia, potremo vedere se il frigo è vuoto, cosa manca, oppure se la lavatrice ha finito di lavare il bucato. Potremo però anche controllare se, in nostra assenza, in Italia, qualcuno si è introdotto illecitamente nella nostra abitazione. Non male come comodità, ma fino a quanto questi comfort sono indispensabili per la nostra vita? Chi veramente beneficerà di questi vantaggi? Forse i cinefili incalliti, e coloro che per ragioni lavorative sono costretti a spostarsi di continuo. Il resto dei comuni mortali, in particolare chi potrà scegliere di lavorare a domicilio, non avrà di certo interesse a sapere cosa c'è nel frigorifero (potrà verificare di persona) o se la lavatrice è al giro di centrifuga. 

E qui arriviamo al punto nevralgico della questione.

COVID
I complottisti hanno alzato la testa e sono partiti in quarta, sbraitando una possibile fuoriuscita intenzionale del virus da un laboratorio in Cina (da dove è partita l'epidemia) nel quale il microscopico assassino era stato creato ad arte per poi essere diffuso nel pianeta con lo scopo di svuotarlo almeno un po', sperando in una cospicua quantità di morti. Non è andata secondo i desideri di chi, presumibilmente, aspirava a questi risultati. I Governi di molti Paesi del mondo hanno attuato contromisure anti- epidemia ad hoc, arginando in questo modo una diffusione che avrebbe potuto essere molto più estesa e letale.


5G
E sempre i complottisti hanno asserito, mantenendosi tuttora nella loro idea, che l' implementazione della 5G su scala mondiale, insieme con il COVID, contribuiranno ad uno sfoltimento della razza umana fino a raggiungere un numero in precedenza stabilito di abitanti, costituente l' ideale per una vita equilibrata e felice sulla Terra. 
In altre parole povere, al mondo siamo troppi; qualcuno deve togliere il disturbo per consentire ai superstiti di vivere meglio. Chi ha deciso ciò? Non per forza politici.

Sarà vero? Può anche darsi. Non so cosa pensare.
Alla prossima riflessione filosofica.

P. S. Chiedo venia di non sbandierare ottimismo e pensiero positivo, ma non mi riesce. Non al top.  


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