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giovedì 29 dicembre 2022

BISOGNA CAMBIARE TUTTO PER NON CAMBIARE NULLA

 


Sono mesi che non scrivo su questa pagina, è vero ma, d'abitudine, non scrivo e non parlo se non ho niente da dire. Non mi piace parlare e scrivere a vanvera, tanto per farlo.

Riassunto della situazione: la pandemia Co.Vid NON è finita, ma ciò che gira adesso non può essere propriamente definito Co.Vid. E' qualcosa dentro cui sono rimaste vaghe tracce del primate, ma non è più l'originale, infatti ora la malattia è molto meno grave e da essa si guarisce abbastanza in fretta con comunissima Aspirina. 

Si parla ancora di vaccini, ma con meno insistenza, meno entusiasmo, meno paura, meno integralismo. Tuttavia, sono state omesse informazioni molto importanti al riguardo. I no-vax hanno tuonato per mesi contro i vaccini, reputandoli responsabili di gravi effetti collaterali avversi. Nessuno, se non pochissimi, per vie non convenzionali, ha menzionato il sistema immunitario individuale, vero responsabile degli effetti indesiderati, in quanto reagente, a volte, in maniera anomala ad azioni esterne come vaccinazioni o assunzioni di farmaci (sistema immunitario iper(re)attivo). Nessuno ha avvisato che in presenza di allergie è meglio non vaccinarsi per non incorrere nel rischio di ulteriori drammatici effetti collaterali. La gente, impaurita più dalle minacce governativc che dai veri disastri sanitari, ha obbedito agli ordini, lasciandosi iniettare ben tre dosi di vaccini nell'arco di un anno, roba da ammazzare un elefante. Ora qualcuno comincia ad accusare strani disturbi e a domandarsi cosa gli/le stia succedendo. 

Quando il sistema immunitario funziona oltre misura può attaccare tessuti o organi del corpo considerandoli estranei, come fossero stati trapiantati, reagendo con il rigetto. Meditate, gente! Meditate.

Ma al di là dei pasticci sanitari, il CoVid non ha operato il miracolo che forse tanti si aspettavano e cioè un cambiamento della razza umana. "Da questa esperienza usciremo migliori" si sentiva dire in giro un paio di ani fa. Ora non si sente più.

Il cambiamento c'è stato, ma in peggio. E' stato come se il CoVid avesse strappato dall'animo umano i peggiori istinti che l' Uomo covava in sé da sempre, trattenendoli per buona creanza e non scatenare conflitti. E invece i conflitti sono scoppiati e non solo quelli combattuti con le armi. 

La pazienza è morta cedendo il posto all' insofferenza. Le persone non si sopportano più. L'intolleranza e l' aggressività sembrano aver preso il sopravvento. Colpa dei vari lockdown che ci hanno costretto per mesi fra le nostre mura domestiche, magari in forzata compagnia sgradevole? Forse. O era qualcosa che bolliva in pentola già da un po' ed è esplosa?

Concludo definitivamente questa disquisizione e l'argomento collegato, con un'amara considerazione.

Per alcuni mesi è parso che, in un certo qual modo, la giustizia nel mondo del lavoro stesse per celebrare il suo trionfo. Grazie al Reddito di Cittadinanza i tronfi e spocchiosi imprenditori, soprattutto nel comparto della ricettività turistica, avevano le mani nei capelli per non trovare più gli schiavi che lavoravano 12-14 ore al giorno nei loro esercizi commerciali a 5-600 euro al mese, preferendo ovviamente godersi il riposo sul divano con 700 euro. Il sogno è durato poco, infranto dal nuovo governo, filo-imprenditoriale, che intende abolire il Reddito di Cittadinanza per poter ristabilire lo schiavismo. Che peccato ! Credevo che l'evoluzione della specie fosse in atto, invece no! E' in atto una perniciosa involuzione che ci riporterà indietro di secoli.

Fine del discorso.

Dal prossimo post parlerò d'altro.

lunedì 7 giugno 2021

UNA BELLA SODDISFAZIONE

 NON TUTTO IL MALE VIEN PER NUOCERE ...


Si dice che non tutto il male viene sempre per nuocere ed è vero, specie in questo ultimo periodo, concomitante con la pandemia di Covid. 


Cos'ha portato di buono la pandemia? L'emergere di un fenomeno odioso qual è lo sfruttamento nel lavoro che, ovviamente, non è di oggi, bensì di sempre, ma che l'epidemia sembra aver ripescato dal fondo del mare o di un lago melmoso. Cosa ne ha provocato il decisivo affioramento? 

Il Reddito di Cittadinanza.


Riassunto delle puntate precedenti (è necessario che ripeta tutto? In rete si trova molto sull' argomento, anche nei dettagli).


Il RdC è un provvedimento anti-povertà, voluto e varato dal Movimento 5 Stelle un paio di anni orsono (2019) per ridare fiato a chi fiato non aveva più avendo oltrepassato di molto l'ultimo buco della cinghia, stretto dalla morsa della crisi economica che, in svariati casi, aveva tolto il necessario non per vivere ma per sopravvivere. 


Come funziona, in soldoni, il Reddito.


Il Reddito è una somma variabile secondo l'ISEE, erogata mensilmente per un periodo massimo di 18 mesi, rinnovabile, che serve ad affrontare le spese consuete della vita quotidiana: affitto, utenze e alimenti più qualche extra rientrante nel normale come abiti, scarpe, ma anche dispositivi per un minimo di comfort tipo gli elettrodomestici, o telefoni e computer per lavoro ed altro.

Contropartita: il percettore del Reddito si dovrebbe, di suo, impegnare nel procurarsi un' occupazione o, quanto meno, rientrare nel mondo lavorativo.

Come? Attraverso i Centri per l'Impiego, chiedendo consulenza e aiuto ai Navigators, fantomatiche figure professionali che, al momento, paiono navigare in alto mare, in acque tumultuose, e che sono comunque poco visibili e operative (tuttavia, per fare poco e niente, prendono €1.600-1.800 al mese).


Cosa è accaduto dopo e cosa sta accadendo.


Oltre ad uccidere le persone, il Covid ha finito con l'uccidere pure l'economia già in stato comatoso. Tanta gente ha perso il proprio lavoro ed è diventato difficile, talvolta impossibile, trovarne un altro. 

Il Reddito è andato incontro a questa situazione dando respiro a chi è rimasto letteralmente con le tasche vuote ma… è ora accusato di essere la causa primaria di un impigrimento da parte dei percettori di tale vantaggio, che sembra non vogliano più lavorare adagiandosi nella comodità di ricevere quella somma mensile non altissima, tuttavia sufficiente per campare senza affaticarsi troppo. Vero? Forse, ma qui sta il punto.


Vale la pena sfiancarsi di lavoro 12, 14 ore al giorno per la stessa cifra? Sì, se non ci sono alternative per guadagnarsi il pane quotidiano, no, se questo pane è reperibile senza grandi sforzi. 

Morale della favola: un buon numero di imprenditori appartenenti alle categorie di servizi al pubblico, specie ristorazione, si stanno disperando per l'improvvisa assenza di personale adibito a questo scopo. Motivo? Alla prospettiva di 6-700 euro al mese, pattuiti - e a volte neanche ricevuti -  per 10-12-14 ore giornaliere di corse frenetiche fra i tavoli di bar e ristoranti, molti hanno preferito restare a casa e godersi il Reddito. E non solo al Sud Italia.

A pari cifra perché ammazzarsi di fatica? È un incitamento al dolce far nulla? No. È un messaggio chiaro a chi offre lavoro: il lavoratore VA PAGATO! Non è un lusso, è un diritto. Se poi il lavoratore non lavora, è un altro paio di maniche e sono fatti suoi. 


Il Reddito ammonta ad un massimo di € 780 a persona, dunque, chi offre lavoro ad un percettore di questa somma deve, per legge, proporre almeno il 10% in più della cifra ricevuta dall' INPS, diversamente, il beneficiario del Reddito può rifiutare la proposta. 


Dopo il varo del lavoro a distanza, questa è stata la maggior soddisfazione che ho provato in questi ultimi due anni. 

Grazie,  Covid 19! 


lunedì 15 marzo 2021

CI RISIAMO !



 COVID 19 - 2, la vendetta:

RIFLESSIONI


Dopo aver colorato l'Italia in bianco, giallo, arancione e rosso per distinguere le regioni secondo il RT (percentuale contagi), motivi arcani hanno gettato una bella secchiata di rosso su quasi tutta la penisola etichettandola come nazione ad alto rischio Covid. Perché? Boh? Soprattutto: come mai, per esempio, da giallo, il Lazio è stato tinto di rosso nel giro di pochi giorni? 


Rumors sussurrano errori di calcolo o mancati aggiornamenti nei dati. In parole povere, chi di dovere si è basato su dati di due settimane prima.

Ma potrebbe essere altro.

Sta di fatto che molti italiani si trovano di nuovo a relegarsi in casa per almeno tre settimane, Pasqua inclusa, con le ormai note conseguenze: per molti, ovvero: niente lavoro, niente soldi. D' accordo, ci sono i bonus, ma i soldi non entrano in tasca o in banca, il giorno dopo. 


Alcuni aspettano la cassa integrazione dallo scorso anno. Sì sa che in Italia i tempi d'attesa per ottenere un diritto sono biblici. 

Ma il punto non è questo.

Non è solo questo. 

Pausa lockdown: tre settimane.


L' anno scorso la pausa durò due mesi al termine dei quali la curva dei contagi sembrava essersi spianata, ma non del tutto. 

L'estate parve sistemare le cose illudendoci di essere usciti dal pericolo. Neanche per sogno! 

A settembre, ritornati al lavoro, riaperte le scuole, il Covid è riesploso più vispo di prima costringendo il Governo a riapplicare restrizioni anti-pandemia. Non solo non sono servite ma il virus, come ogni buon virus che sia rispettato, ha procreato, partorendo varianti sparse nel globo: inglese, brasiliana, nigeriana & Co. Risultato: riecco il lockdown! Basteranno tre settimane?


No. Ora c' è il vaccino, anzi! Varie edizioni di vaccini, prodotte in vari paesi del mondo tra cui anche l' Italia. Saranno efficaci? Forse. Al momento, le notizie sono focalizzate sugli effetti collaterali, ingigantite dai no-vax, cioè coloro che "non mi vaccino neanche sotto tortura!" per principio, perché sono, in ogni caso, contrari alla sola idea del vaccinarsi, indipendentemente dalla situazione, chiusi a riccio nel guscio del loro egoismo.


Tuttavia, al di là di queste convinzioni, giuste o sbagliate che siano, la questione è un' altra: chi ha qualche anno (nato dopo la Guerra e oltre) ricorderà senz'altro la famosa tri-valente, vaccino contro vaiolo, difterite e tetano, oppure il popolare anti-polio, contro la terribile poliomielite. Questi vaccini erano seguiti da "richiami", ovvero, puntate seguenti ogni tanto tempo allo scopo di rafforzare le difese organiche contro i temibili morbi. Ebbene, le ondate vaccinatòrie sono durate non anni, decenni, alla fine delle quali, malattie come il vaiolo e la difterite sono scomparse dalla lista nera delle calamità sanitarie mondiali. Ripeto: anni! E noi pensiamo davvero che una campagna vaccinatoria, seppur globale contro il Covid, debelli il virus come farebbe la bacchetta magica di un mago, in poco tempo? Se lo pensiamo siamo degli illusi. Il Covid incomberà su di noi per un bel po'. 


E ancora: siamo sicuri che, in caso positivo, alla fine tutto torni come prima della pandemia? Se sì, siamo ulteriormente illusi. 

L' episodio ci ha segnato in modo indelebile; ci ha indotto pian piano a cambiare abitudini, atteggiamenti e comportamenti verso la vita e il nostro prossimo.

I cambiamenti sono stati in meglio? Non è scontato. Il maggior isolamento e i forzati ridotti contatti coi nostri simili sembra ci abbiano in qualche modo inaridito. Non siamo più tanto disponibili come prima. 

Qualcuno vuole che sia così?


Qualcuno sta manovrando per separarci, tenerci lontani perché? Per manipolarci meglio?

I complottisti vanno a nozze con questa teoria e, forse, non è poi del tutto bizzarra e sbagliata. Presi da soli siamo più vulnerabili e sensibili a vari messaggi mirati. Il proverbio: l' unione fa la forza non è solo un motto, è una verità. Se sì coalizza, la massa può essere un'arma letale contro chi vuole maneggiarla e piegarla ad una qualsiasi volontà malvagia. Il guaio è che la massa appare inerte, quasi rassegnata ad un triste destino pecoresco.


O è soltanto un' impressione? Perché se è soltanto un'impressione; se la massa sta preparando qualcosa, l'esplosione del Vesuvio sarà nulla confronto la reazione della gente arci-stufa di essere manipolata e canzonata. Malgrado esiti, talvolta deludenti, la Storia insegna che quando certi livelli di tolleranza verso situazioni sgradevoli sono superati, i popoli si fanno sentire e sono guai per chi ha esagerato nell'imporre quelle situazioni.


lunedì 26 ottobre 2020

RIASSUNTO PUNTATE PRECEDENTI E AGGIORNAMENTO SU COVID19

 



26 ottobre 2020

 

Ci risiamo.

Dopo circa 5 mesi di "libertà", e forse proprio a causa di questa, siamo prossimi ad una nuova chiusura benché meno stringente di quella primaverile. Di nuovo divieti, di nuovo limitazioni ai movimenti in quanto la libertà aveva allargato di molto le maglie del permissivismo. Si poteva andare dove si voleva e le protezioni anti-virus  erano da indossare solo nei luoghi chiusi a rischio assembramento. Tutti noi abbiamo fatto un po' il nostro comodo, il Covid si è sparso, i contagi sono schizzati alle stelle ed è stato giocoforza rimettere il popolo in carreggiata.

Il guaio però è che, con maggiore libertà d'azione l'economia aveva ripreso fiato e alcune categorie di attività erano anche ripartite bene, grazie ad un'estate calda e soleggiata che ha favorito le uscite diurne e notturne di vacanzieri e residenti.

Pochi hanno varcato i confini italiani e molti hanno riaperto le case di villeggiatura nei luoghi di mare e montagna in cui hanno trascorso le loro vacanze del 2020, dopo anni di vagabondaggi fuori confine.

Risultato: in alcuni posti rinomati, ma anche meno, sono stati registrati pienoni da anni '60 o '80, con le vie intasate di traffico automobilistico. Bene.

Nonostante ciò, il turismo è stato forse il settore economico che più di tutti ha risentito di questa strana annata, trascorsa fra le "mura domestiche" italiane.

E negli altri versanti?

Non è andata alla grande. Anche il commercio ha sofferto di cali vistosi nelle vendite. Il lockdown primaverile ha svuotato le tasche degli italiani, frenando l' entusiasmo negli acquisti.

Il famoso, tanto strombazzato, "smart workingsembra finalmente essere decollato pur con ancora molte perplessità, soprattutto nel fronte scuola, con la didattica a distanza che non ha dato gli esiti sperati e desiderati. Ricordo che lo smart working NON è il lavoro a distanza. E' la modalità di lavoro "intelligente", scaltra, ovvero, ben strutturata, che produce tanto con poco sforzo. Il lavoro a distanza è remote working, cioè, lavoro in remoto, dunque via Internet, eseguito con mezzi elettronici, ed è un elemento dello smart working. 

 Si, è vero:insegnare a distanza non è poi tanto facile come forse molti credevano. Ma è possibile. Basta solo sapersi organizzare usando i dispositivi informatici come devono essere usati. Non occorre essere genii in campo, né dotati di lauree specifiche. Occorre solo saper usare gli strumenti a disposizione per questa nuova modalità operativa, e non è difficile. I nuovi dispositivi sono semplici e alla portata di tutti. Anche i bambini sono forniti di smartphones e sono in grado di manovrarli con estrema disinvoltura, molto più dei "grandi".

Solo un particolare: le nuovissime generazioni, fino all'età di vent'anni, si sono dimostrate molto meno abili coi computers. Forse perché sono nati con i cellulari, diversamente dalla nostra generazione (dal 1950 in qua) che ha incontrato i computers lungo la strada e ha imparato ad adoperarli partendo dai primi modelli a parete, i famosi calcolatori elettronici, adornati di cavetti e lucine, che coprivano almeno tre pareti di una stanza. All'epoca era roba da fantascienza, visibile solo in certi film di genere.

In ogni caso, non importa. L' importante è cominciare e l' inizio, grazie al Cielo, c'è stato. Ci si augura che questo sistema continui. E non è assolutamente vero che il lavoro a casa, e da casa, isoli. L'eventuale isolamento è voluto dal singolo il quale ha evidente difficoltà nelle relazioni col prossimo. Succede. Per chi è socievole ed estroverso non ci sono monitors o muri che possano ostacolare la propria esuberanza.

Il mondo della scuola, però, funziona in maniera lievemente diversa. Specialmente alle elementari, i piccoli, appena usciti da casa e dalle coccole materne, cercano in classe la stessa calda e accogliente atmosfera che respirano all' interno delle loro dimore. Cercano contatti fisici con le maestre, mamme a tempo durante le lezioni. 

E la faccenda si fà più difficile e delicata. 

Un computer non è la mamma, né la maestra, e vedere la maestra sullo schermo di un portatile non ha lo stesso effetto che ha poterla toccare o perfino abbracciare. Pare incredibile, ma anche una maestra avverte la stessa mancanza di quel fantastico rapporto umano che instaura con i suoi piccoli allievi.

Rovescio della medaglia dello smart working: questo metodo potrebbe contrarre posti di lavoro, necessitando meno personale che svolga i vari incarichi. Ma non è ancora detto. Lo si potrà constatare allorquando questo nuovo modo di lavorare sarà entrato a pieno regime.

Tuttavia, il punto nevralgico è proprio qui: il lavoro, che, comunque, non c'è, e il denaro, che è venuto a mancare nei portafogli e nei conti correnti dei nostri compatrioti, specie in quelli di commercianti e liberi professionisti, le categorie di lavoratori che campano solo con gli introiti delle loro attività, senza poter contare su un reddito fisso.

Come risolvere la questione? Il governo e gli enti previdenziali sono intervenuti a cercare di tappare la grossa falla con provvedimenti tappabuchi last minute, simpaticamente, - e con una discreta dose di sana ipocrisia - denominati bonus

Invero si sono scatenati: bonus per affitti, spesa, addirittura acquisto di biciclette e monopattini, riparazione di vetture, case e tutto ciò che è riparabile; equipaggiamento elettronico per remote working e didattica a distanza, e chissà cos' altro sarà inventato per rimpinguare le magre sostanze finanziarie, ulteriormente depauperate da mesi di immobilità forzata. 

Eh già! 

Forse è una mia balzana idea, ma questi interventi hanno l' aroma di una sorta di nemesi sopraggiunta inaspettata per chi ha peccato di appropriazione indebita di ricchezze altrui. 

Per dirla in breve e parole semplici, I precedenti governi Italiani hanno sottratto per anni denaro pubblico, denaro nostro, degli abitanti nello Stivale, sotto forma di inique e, spesso, inutili tasse ed imposte che NON ci sono tornate indietro sotto forma di servizi ai quali avevamo pieno diritto, e che abbiamo dovuto pagare, oltre ad aver visto i nostri soldi sparire in misteriosi e profondissimi baratri senza fine. Che ora i rei debbano restituire la refurtiva in veste di contributi per far ripartire l'economia prima che il Paese soccomba in una crisi senza precedenti? Sarebbe divertente, nonché di grande soddisfazione per noi.

E' un'idea, eh!  

 

Ultimo punto: la protezione sanitaria individuale. E' raccomandato fino alla nausea di indossare le mascherine, sebbene un buon numero di medici non le veda di buon occhio e non le ritenga una barriera abbastanza garantita contro il contagio , tuttavia, un dato è sicuro: non si sa se ci salveremo dal Covid, ma di certo ci ammaleremo molto meno di raffreddore ed influenza. 

Che non è poi male del tutto !


lunedì 1 giugno 2020

COVID, 5G ed altro


AVVISO: non mi dilungherò nei dettagli.
Li conosciamo già. E comunque si trovano in rete.

La pandemia COVID sta scemando, così almeno sembra. Quanto meno i provvedimenti presi in alto loco per contrastarla hanno le maglie più lente se viene considerato anche il libero arbitrio che un certo numero di individui ha praticato continuando a vivere come prima, prendendosi tutte le libertà alla faccia del rischio di contagio.

Morale della favola: malgrado tutto, pare che il peggio sia passato. La parola d'ordine è sempre: non abbassare la guardia, ma la clausura totale, imposta nei mesi di marzo e aprile, è alle spalle.

Però, i provvedimenti anti-epidemia hanno provocato pesanti ripercussioni specie nel campo economico. Due mesi di chiusura totale di tutti gli esercizi commerciali, e non, hanno avuto come conseguenza l'aggravamento massiccio di una situazione economica già precaria, causando la discesa in picchiata del PIL e parenti stretti, depauperando le tasche degli italiani che vivevano con le entrate del loro lavoro. 
In sintesi: è piovuto sul bagnato.

Negozianti e professionisti hanno intravisto lo spettro della fame. Il Governo è corso ai ripari come ha potuto, ma molti esponenti delle due categorie sopra citate hanno annunciato di non essere più in grado di riaprire le loro attività, dunque, allo stato attuale dei fatti, alla pandemia di COVID potrebbe seguire una non meno drammatica epidemia di suicidi ai quali arriverà chi ha perso tanto, o tutto, e non vede il futuro di una ripresa. Ma questa ripresa, o una ripresa, ci sarà davvero?


Nel mentre, è scoppiato il fenomeno dello SMART WORKING, traduzione non esatta (Smart, in inglese, vuol dire intelligente, furbo, non, lontano) del lavoro a distanza, realtà esistente in diversi Paesi del globo, sempre osteggiata in Italia, chissà perché. Ed è stata un'esplosione di video-conferenze e webinars (seminari nel web), nonché esperimenti di didattica in remoto nelle scuole, chiuse per COVID, in cui insegnanti ed alunni si sono trovati faccia a faccia, ma separati dai dispositivi tecnologici, ad impartire nozioni i primi, ed apprendere, i secondi. 
Com'è andata? 
L'entusiasmo non è alle stelle. Perché? Perché, forse, tali esperimenti avrebbero dovuto essere condotti parecchio tempo prima, ma non è successo sempre a causa della poca fiducia nel progresso che gli Italiani hanno sempre dimostrato.  

E ancora.  

In alcuni settori produttivi, specie quello commerciale, lo Smart Working  non necessita di molto personale, ergo, questa modalità potrebbe provocare contrazioni nel posti di lavoro,  la qual cosa, in termini semplici, significa ulteriore disoccupazione.

Abbiamo assistito ad un fiorire di corsi online, più o meno improvvisati, sul modo migliore e veloce per incrementare il guadagno vendendo la merce, che prima era in negozio, in rete, ma chi compra se la gente non ha più denaro, uscito dalle casse domestiche per campare durante il periodo di segregazione in casa per epidemia?


Intanto, un' altra minaccia incombe sull' umanità: la 5G, ovvero: tecnologia di 5a Generazione.

Cos'è? E' un sistema di trasmissione dati che viene applicato alla comunicazione - nello specifico, alla telefonia mobile - rendendola più veloce ma, a quanto pare, più pericolosa per la salute dell' Uomo, avvolgendolo in una rete fitta ed invisibile di onde elettromagnetiche che, a lunga esposizione andare, potrebbe incidere negativamente addirittura sul DNA. Qualcuno ha incolpato tale sistema di essere perfino divulgatore del Corona Virus, ma sembra non sia proprio  così. 
Però non siamo lontani da questa ipotesi. 

Da studi compiuti ad opera di medici, e scienziati in genere, risulta che gli effetti negativi di una prolungata esposizione alla 5G potrebbero indebolire le difese immunitarie dell'organismo umano rendendolo più vulnerabile alle malattie.
Ma a cosa serve, con esattezza, e a chi servirà la 5G?

In breve, con la 5G sarà possibile scaricare intere cineteche in pochi secondi, controllare col telefono tutto ciò che abbiamo a casa, tipo gli elettrodomestici, dovunque siamo, anche dall'altro capo del mondo. Se ci troviamo in Australia, potremo vedere se il frigo è vuoto, cosa manca, oppure se la lavatrice ha finito di lavare il bucato. Potremo però anche controllare se, in nostra assenza, in Italia, qualcuno si è introdotto illecitamente nella nostra abitazione. Non male come comodità, ma fino a quanto questi comfort sono indispensabili per la nostra vita? Chi veramente beneficerà di questi vantaggi? Forse i cinefili incalliti, e coloro che per ragioni lavorative sono costretti a spostarsi di continuo. Il resto dei comuni mortali, in particolare chi potrà scegliere di lavorare a domicilio, non avrà di certo interesse a sapere cosa c'è nel frigorifero (potrà verificare di persona) o se la lavatrice è al giro di centrifuga. 

E qui arriviamo al punto nevralgico della questione.

COVID
I complottisti hanno alzato la testa e sono partiti in quarta, sbraitando una possibile fuoriuscita intenzionale del virus da un laboratorio in Cina (da dove è partita l'epidemia) nel quale il microscopico assassino era stato creato ad arte per poi essere diffuso nel pianeta con lo scopo di svuotarlo almeno un po', sperando in una cospicua quantità di morti. Non è andata secondo i desideri di chi, presumibilmente, aspirava a questi risultati. I Governi di molti Paesi del mondo hanno attuato contromisure anti- epidemia ad hoc, arginando in questo modo una diffusione che avrebbe potuto essere molto più estesa e letale.


5G
E sempre i complottisti hanno asserito, mantenendosi tuttora nella loro idea, che l' implementazione della 5G su scala mondiale, insieme con il COVID, contribuiranno ad uno sfoltimento della razza umana fino a raggiungere un numero in precedenza stabilito di abitanti, costituente l' ideale per una vita equilibrata e felice sulla Terra. 
In altre parole povere, al mondo siamo troppi; qualcuno deve togliere il disturbo per consentire ai superstiti di vivere meglio. Chi ha deciso ciò? Non per forza politici.

Sarà vero? Può anche darsi. Non so cosa pensare.
Alla prossima riflessione filosofica.

P. S. Chiedo venia di non sbandierare ottimismo e pensiero positivo, ma non mi riesce. Non al top.